ristoranti nel mondo
biografia
Cuoco autodidatta, profondamente legato al suo Abruzzo, Niko Romito entra per la prima volta in cucina senza ancora immaginare che sarebbe diventata la sua vita. Stava infatti per laurearsi in Economia a Roma, sognando una carriera come broker finanziario, quando il padre, che aveva da poco trasformato il Reale, la pasticceria di famiglia, in una trattoria, si ammala.
Lui e Cristiana tornano in Abruzzo per occuparsi del locale, giusto il tempo di trovare un acquirente. Ma i due fratelli si appassionano del mestiere e quando il padre viene a mancare, decidono di rilevare il Reale.
Pur non avendo alcuna esperienza nel settore, Niko sviluppa in poco tempo la propria filosofia di cucina e in soli 7 anni il Reale conquista la prima stella Michelin.
Nel 2011 il ristorante si trasferisce a Casadonna, ex monastero del ’500 a Castel di Sangro, che Niko e Cristiana ristrutturano e decorano scegliendo materiali e opere d’arte che seguono un’idea ben precisa di eleganza, purezza e bellezza, in continuità con la cucina del Reale.
Qui, oltre al ristorante e alle camere, nasce l’Accademia, una scuola di alta formazione e specializzazione professionale di cucina.
Nel novembre 2014 arriva la terza stella Michelin e Niko inizia a sviluppare nuovi e svariati format.
Oggi, attraverso studio, ricerca e sperimentazioni incessanti, unite ad uno spiccato approccio imprenditoriale, è riuscito a consolidare un linguaggio gastronomico innovativo, fortemente identitario e molto incisivo e al contempo ha sviluppato un sistema complesso in cui coesistono alta cucina, format di ristorazione, formazione e prodotti per il consumo domestico.
purezza
verticalità
materia
vegetale
leggerezza
territorio
creatività analitica
cucina funzionale
“La purezza è l’estrema sintesi del gusto. È essenzialità e quindi bellezza. Cercare la purezza significa sintetizzare qualcosa di molto complesso in modo chiaro, cogliendone la quintessenza. La sintesi è la cosa più difficile da raggiungere, ma è anche la forma di bellezza che ricerca."
“Nella mia cucina cerco la massima espressività, la verticalità del gusto. Cerco di andare in profondità nella materia prima per esplorarne l’interno, un mondo sconosciuto che riporto in superficie, facendo emergere sapori nuovi, inaspettati.”
"L’effetto della mia cucina è quello di una lente che permette di percepire in modo più chiaro la materia prima, di mettere a fuoco ciò che pensavamo di vedere già, ma in realtà appariva sfocato. Nei miei piatti cerco un’espressione più nitida ma più profonda dell'ingrediente: si ritrovano così elementi noti, riconoscibili, ma con un’intensità e una complessità maggiori.”
“Il lavoro sul vegetale apre degli orizzonti inesplorati. Mi trasmette un’adrenalina creativa incredibile e al tempo stesso richiede una precisione millimetrica. I risultati più sorprendenti si ottengono con gli ingredienti più comuni, come una carota o una cipolla.”
"La mia cucina non è saporita nonostante sia leggera, è saporita in quanto leggera. Elimino tutto ciò che è superfluo per poter esaltare i gusti, renderli più puri. I sapori sono così più intensi e i piatti diventano più sani, il che è fondamentale: un cuoco non deve solo saper far bene da mangiare, deve anche far mangiare bene."
Ho la fortuna di vivere in Abruzzo, circondato dalla natura, dove la biodiversità è incredibile. Ho accesso a prodotti straordinari come il grano della varietà Solina. È stato proprio per ridare valore a questa varietà all’epoca diventata rara che ho iniziato il mio lavoro sul pane, dieci anni fa. Ma non solo: queste montagne, la pace che trasmettono e l’isolamento che comportano mi hanno anche permesso di concentrarmi maggiormente e di acquisire consapevolezza del mio percorso.”
“Quando inizio a creare un nuovo piatto, non so mai esattamente dove voglio arrivare. Inizi a lavorare su un gusto, un profumo, una consistenza e dopo le prime prove, i primi assaggi, intuisci che qualcosa non funziona, cerchi di capire perché e questo processo ti porta dove non ti saresti mai aspettato. Lo stimolo per me parte da lì, dal cercare di cambiare le cose che non mi piacciono e dal rimettere in discussione anche ciò che è dato per assodato. Le mie stesse ricette sono in perenne evoluzione.”
"La mia è una cucina che racconta bene chi sono ma è sempre funzionale al progetto in cui si inserisce. Si tratta di una “creatività utile”: dietro ad ogni creazione - da un piatto del Reale ad una Bomba - si può leggere il mio pensiero, ma ognuna lo esprime utilizzando dei linguaggi adatti al contesto. I risultati del grande lavoro di ricerca che svolgiamo al Reale vengono declinati nei diversi format; c’è poi uno scambio continuo tra i diversi progetti che si nutrono a vicenda, secondo un principio di vasi comunicanti.”
Cristiana e Niko
rilevano il Ristorante Reale.
Niko è nominato
“Giovane dell’anno”
per la guida de L’Espresso.
La 1a stella Michelin viene assegnata
al Ristorante Reale, Rivisondoli (AQ).
Al Ristorante Reale
viene data la 2a stella Michelin
Melanzana arrosto
e caramello di pesca
Trasferimento a Casadonna.
Il ristorante Reale viene premiato dalla
Guida Espresso con il Pranzo dell’Anno.
Nasce la Niko Romito Formazione,
oggi Accademia Niko Romito.
Niko Romito è Miglior Chef
2012 per Identità Golose.
Apre il primo Spazio
a Rivisondoli, lo Spazio “Zero”.
Viene lanciato
il progetto Unforketable:
Arriva la 3 stella
Michelin al ristorante Reale
Carciofo e rosmarino
Apre Spazio Milano.
Performance dell’Anno
(Guida Espresso).
Esce in libreria Dieci lezioni
di cucina di Niko Romito
e Laura Lazzaroni (Giunti editore).
Inizia la sperimentazione di Intelligenza Nutrizionale con l’Università Sapienza (Roma).
Inizia la collaborazione con
Bulgari Hotels & Resorts.
Il ristorante Reale entra
nella classifica dei World's
50 Best restaurants alla 43a posizione.
A Castel di Sangro aprono il laboratorio PANE e ALT Stazione del Gusto.
Il Ristorante Niko Romito di Pechino conquista 1 stella Michelin.
L’offerta ristorativa del Padiglione Italia viene affidata al format Spazio Niko Romito.
Foglia di broccolo e anice
Il ristorante Reale propone per la prima volta il menù degustazione interamente dedicato al vegetale.