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RITRATTO: Michele Chianese: “Il servizio è performance”

Fare il cameriere significa mettere in scena una performance, intrattenere e connettersi con le persone”. A Michele Chianese, classe 1991 di Mugnano di Napoli, il lavoro di sala lo entusiasma. Il suo passato di teatro, la passione per le trasformazioni e i travestimenti sul palco, le tante commedie napoletane messe in scena fin da quando era piccolo, rendono il suo mestiere un modo diretto per raccontarsi e far divertire.

 

Prima di arrivare al Reale, ha lavorato in numerosi ristoranti stellati non solo italiani. Il suo fare il cameriere era molto strutturato, seguiva regole rigide e molto formali. Già dal primo colloquio con Cristiana Romito, nel 2021, Michele ha capito che al Reale il percorso e lo stile di servizio erano molto diversi.

 

Meno regole e più personalità, standard alti, altissimi, ma ranghi diffusi e flessibili, meno etichette e ruoli fissi e più persone e umanità”. Così riassume quello che da subito lo ha fatto innamorare del Ristorante Reale.

“Per lavorare al Reale ho dovuto fare un grosso lavoro su di me: ho dovuto mettere da parte un po’ del mio narcisismo e ho fatto spazio alla sincerità e all’umanità”.